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do il problema dalla sfera prettamente
scientifica e medica in quella sociologica,
morale, religiosa o dei diritti fondamenta-
li, la faccenda diviene spinosa e intricata.
Molteplici sono le angolazioni da cui il
tema può essere affrontato e numerosi,
di conseguenza, i punti di vista e i paletti
da poter porre. Così, oltre che per lavora-
re e per studiare, anche per procreare ai
cittadini italiani tocca migrare in Spagna
piuttosto che in Grecia o nei paesi dell’Est
Europeo. Solo per inseguire un sogno ed
aggiungere disagio logistico e aggravio
economico a quel senso di impotenza,
di frustrazione e di inadeguatezza che
attanaglia chi non riesce a realizzare un
obiettivo legittimo e naturale. È corretto,
ad esempio, che un figlio abbia una dop-
pia genitorialità di genere diverso e che si
vieti la pratica dell’eugenetica. Evitando,
dunque, un uso sfrenato e senza scrupoli
delle possibilità offerte dai progressi del-
la scienza medica, ma ciò non dovrebbe
impedire di trattare malattie o di consen-
tire atti di donazione di gameti a chi è più
sfortunato o impossibilitato. È pur vero
che spesso coppie con problemi di infer-
tilità si accaniscono in una infinita serie di
tentativi di fecondazione assistita, aven-
do come unico obiettivo una genitorialità
forzata, esclusivamente quale espressio-
ne di affermazione del proprio io e della
propria potenza e non come frutto dell’in-
contro e dell’amore tra uomo e donna.
Coppie che naufragano e litigano davanti
ai medici, attribuendo colpe inesisten-
ti e/o responsabilità esclusive, mancate
accettazioni di figli derivanti da fecon-
dazioni eterologhe, figli esibiti in tarda
età come frutto di una ricerca spasmo-
dica per l’affermazione di se stessi e poi
lasciati per ore davanti ad un pc. Sono
scenari ricorrenti che meritano una com-
plessiva presa in carico da parte della
società civile e delle strutture preposte. É
anche compito dei medici della riprodu-
zione suggerire quando è il momento di
fermarsi nella ricerca di una gravidanza
che tarda ad arrivare e di percorrere altre
strade per soddisfare il proprio bisogno
di genitorialità, quale l’adozione. Oppu-
re se è il momento di insistere e prova-
re prima che sia troppo tardi: il tutto con
uno sguardo equilibrato rivolto alla tutela
ed alla salvaguardia del benessere psi-
cofisico della persona, intesa sia come
genitori che come figli. A tal fine, anche
un adeguato supporto di tipo psicologi-
co dovrebbe rappresentare un aiuto per
indirizzare le coppie verso scelte consa-
pevoli, condivise, più giuste, e consentire,
magari, di vivere l'esperienza, per quanto
possibile, con più serenità.
Risulta evidente, attese le considerazioni
appena accennate, quanto sia delicato
e complesso il percorso della procrea-
zione assistita. Ciò implica scelte impor-
tanti, spesso definitive, che coinvolgono
il corpo, la psiche ed i sentimenti di più
persone, almeno tre. Inoltre di come sia
necessario e, insieme, complicato strut-
turare norme che regolino, garantiscano,
contemplino insieme interessi e punti di
vista diversi.
Al contempo non si può ignorare il co-
stante aumento del problema, soprattut-
to in una società a crescita zero, che si
definisce civile, democratica e solidale.
ginecologia
donna e riproduzione